Cosa succede quando la disinformazione diventa "verità"? Crediamo che una notizia sia vera solo perchè sulla bocca di tante persone, o forse per la pressione mediatica?
sfatiamo insieme alcuni falsi miti e fake news!
Cosa succede quando la disinformazione diventa "verità"? Crediamo che una notizia sia vera solo perchè sulla bocca di tante persone, o forse per la pressione mediatica?
sfatiamo insieme alcuni falsi miti e fake news!
MITO 1 -Dallo psicologo ci vanno solo i "pazzi"
REALTA': Gli psicologi sono in grado di fornire, ascolto attivo, supporto e consulenza a persone con una vasta gamma di sfide e difficoltà, che possono riguardare l’ansia, la depressione, i problemi relazionali, lo stress, la gestione delle emozioni e molto altro NON necessariamente una patologia.
La pandemia da COVID-19 ha portato ad un aumento dell'attenzione verso la salute mentale in Italia. Di conseguenza il sistema sanitario ha risposto offrendo servizi di consulenza e sostegno psicologico gratuiti o a basso costo, come il bonus psicologo e linee telefoniche dedicate. I media italiani hanno dedicato maggiore attenzione alla salute mentale, con articoli e programmi televisivi che hanno affrontato il tema, sensibilizzando l'opinione pubblica sull'importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico. Secondo un'indagine condotta dall'Istituto Piepoli per il Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi (CNOP) nel 2020, più della metà dei cittadini italiani ha pensato di aver bisogno di aiuto psicologico per affrontare le sfide di quotidianità.
Tuttavia molte persone esitano ancora a rivolgersi a uno psicologo o a uno psicoterapeuta per paura di essere giudicate o stigmatizzate.
MITO 2 -"Io non pago uno per ascoltarmi e poi sentirmi dire la solita storia che è colpa dei genitori...."
REALTA': La psicoterapia, come qualsiasi altra forma di sostegno psico emotivo, è un processo interattivo e collaborativo, basato sul rapporto fiduciario, sul dialogo e l’impegno attivo del paziente. Inizialmente può essere chiesto di raccontare eventi del passato, praticando un ascolto attivo oppure si lavora direttamente sul qui e ora, a seconda della problematica e dello stato psicoemotivo dell'individuo. La terapia, pur rispettando sempre i confini deontologici, si struttura caso per caso.
MITO 3 - “Diamo loro 35€ al giorno per non fare nulla!”
REALTA':Il sistema Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ) è finanziato al 95% dal Ministero, che attinge le risorse dal Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’asilo, devolvendo agli enti locali (e non ai rifugiati) delle somme in base alla stima che, per accogliere un migrante adulto, servano circa 35€ al giorno. Questi soldi vengono distribuiti secondo precise indicazioni: servizi di ingresso (identificazione); servizi di pulizia personale e dell’ambiente; erogazione di pasti; fornitura di beni di prima necessità (lenzuola, vestiti ecc); servizi di mediazione linguistica e culturale. Ai richiedenti protezione internazionale spetta il solo Pocket money, ovvero 2,50€ al giorno fino a un massimo di 7,50€ a nucleo familiare, e una singola ricarica telefonica di 15€ all’arrivo.
Per saperne di più:
MITO 4 - “Hanno tutti lo smartphone, allora non muoiono di fame!”
REALTA': Il cellulare è indispensabile per comunicare informazioni legate al viaggio e a tutti i rischi che comporta. I migranti percorrono rotte pericolose e lunghe, lasciando affetti a casa e provando a raggiungere qualcuno in Europa. È inoltre fondamentale per documentare le torture che sono costretti a sopportare mentre aspettano di imbarcarsi.
Mentre in Italia si continua a fare propaganda sui "ricchi immigrati con il cellulare" che al posto di cercare un lavoro passano il loro tempo a “bighellonare” nelle stazioni con l’accesso gratuito al wi-fi, le organizzazioni del resto del mondo si muovono per agevolare il loro accesso alla rete internet. Le Nazioni Unite hanno già dichiarato nel 2016 che l’accesso a internet è da considerare a tutti gli effetti come un diritto umano fondamentale e hanno avviato l’iter per un suo riconoscimento formale in assemblea. Nello stesso anno la Croce Rossa Internazionale ha creato cinque stazioni di ricarica per i cellulari sull’isola greca di Lesbo, tradizionale punto di arrivo di molti migranti.
Il cellulare è oggetto di sopravvivenza, mezzo di comunicazione, strumento di navigazione, veicolo di informazione, registratore di eventi e serbatoio di ricordi. È molte cose, ma non un indice di ricchezza. Senza dubbio non è una scusa per non aiutare un essere umano e condannarlo a condizioni che spesso sono letali.
Fonte:
https://thevision.com/attualita/migranti-cellulari-indignarsi/
MITO 5 “Sono pericolosi minacciano la nostra sicurezza”
REALTA': Studi dimostrano che i migranti non sono legati a tassi più elevati di criminalità. Negli Stati Uniti per esempio i tassi di arresto fra i migranti sono inferiori del 45% rispetto a quelli della popolazione nativa.
Gli ultimi dati disponibili in Italia sono relativi al 2017 e prendono in considerazione il rapporto tra le denunce ricevute e la popolazione di riferimento. La realtà ci dice questo: gli stranieri irregolari denunciati sono quasi 33 volte in più degli italiani accusati di un reato, ma gli immigrati regolari soltanto 1,5 volte. Come si intuisce, quindi, il problema non si ha con gli stranieri regolarmente residenti, che delinquono di fatto quanto gli italiani, ma bensì con i cosiddetti "migranti irregolari", ovvero quelli privi di permesso di soggiorno nel nostro Paese. La statistica si riferisce a tutti i reati, e per questo potrebbe anche essere parzialmente viziata dal famoso reato di "immigrazione clandestina", che prevede il divieto di ingresso e soggiorno nel nostro Paese e viene generalmente punito con un'ammenda (che non viene quasi mai riscossa dalle autorità).
L'evidenza quindi, anche se in parte viziata, è valida: sono gli stranieri irregolari a compiere più reati degli italiani e non tutti gli stranieri genericamente. Questo spiegherebbe perché il numero dei reati e delle incriminazioni sia rimasto stabile nel tempo e in molti casi sia calato, anche all'aumentare del numero degli stranieri presenti in Italia.
Fonte:
Gli stranieri commettono più reati degli italiani? È l'effetto della tolleranza zero